5 Marzo 2020 – 5 Marzo 2021

1 anno dal primo D.P.C.M.

chiusura delle strutture residenziali

 

È trascorso un anno dall’attuazione del primo D.P.C.M., che stabilì la chiusura alle visite dei familiari nelle strutture residenziali per anziani, disabili e malati psichici.

Un provvedimento drastico in piena pandemia, ma reso necessario dalla evidente impreparazione ed inadeguatezza dei Centri Servizi (C.S.)

I MORTI PARLANO

I 984 decessi delle R.S.A. della Ulss9 “Scaligera” parlano interrogando le nostre coscienze sul dovere di impedire il perpetrarsi di ecatombe come questa.

Cosa si è fatto, sino ad ora, per operare quel reale e sostanziale cambiamento del modello R.S.A., affinchè la presa in carico della persona non autosufficiente abbia al centro il diritto alla salute ed il progetto di vita?

A distanza di un anno, che cosa è cambiato nella gestione dei C.S. , nella cura dei bisogni delle persone più fragili e nei rapporti con i loro familiari?

POCO O NULLA

In verità qualche cosa è cambiata: a Gennaio 2021, le famiglie dei residenti nelle strutture hanno ricevuto comunicazione dagli enti gestori di un nuovo aumento della retta giornaliera a partire da 1€/die; il 26 gennaio 2021 l’assessore alla sanità del Veneto dott.ssa Lanzarin ha presentato il pdl 29/2021 per includere, nella compartecipazione dovuta per la quota sociale, tutte le somme percepite dalla persona non autosufficiente a titolo di indennità di accompagnamento e pensione di invalidità.

In quanto Associazione per la tutela dei diritti delle persone non autosufficienti, Di.A.N.A. ha presentato le istanze dei familiari e tutori legali dei pazienti residenti nelle strutture chiedendo in merito: rispetto dei diritti e della normativa nazionale vigente, trasparenza e ordine nella gestione dei C.S. ed un maggiore e reale coinvolgimento di associazioni di familiari ai tavoli di verifica e controllo.

Terminata la fase vaccinale delle fasce più fragili e progredendo la vaccinazione del resto della popolazione, Di.A.N.A. ha chiesto all’assessore alla Sanità del Veneto la predisposizione di un chiaro protocollo per la ripresa delle visite dei familiari, in totale sicurezza, utilizzando spazi e locali appositi o all’aperto, dove questo risulta possibile.

Pur non trovando ragione perché non sia consentito l’incontro con familiari vaccinati, con tampone negativo e con utilizzo di d.p.i. ancora oggi l’accesso alle strutture non è consentito.

Un ben triste bilancio dopo un anno e dopo così tante vittime.

5 Marzo 2020 – 5 Marzo 2021